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Battaglia is a rare artist who plays with fearless freedom and meaningful precision. A strong case can be made that the best European Jazz is coming out of Italy. The seven albums that Stefano Battaglia has made for ECM contain the strongest work released by an ECM pianist during the last fifteen years.
Thomas Conrad, Jazz Times

 

Battaglia has been compared to Keith Jarrett and Cecil Taylor, and has devoted recordings to the music of Bill Evans. At this stage of his career, such comparisons are less a matter of stylistic derivation than suggestions of the pianistic quality of his work, he is simply one of the beautiful pianists in the world, with the same amalgam of precision and sonority, delicecy and strenght, that distinguishes the best of italian pianists, whether classical (Arturo Benedetti Michelangeli, Aldo Ciccolini, and above all, Maurizio Pollini) or jazz (Enrico Pieranunzi). His music is highly recommended to those lovers of piano music who are more concerned with quality than with categorizing what they’re hearing.
Stuard Broomer, Cadence

 

Che il pianoforte sia strumento di ricchezza e complessità straordinaria nella sua completezza, ci viene confermato dai lavori in solo di uno straordinario pianista italiano, Stefano Battaglia, che, se da un lato recupera le possibilità percussive, ritmiche, del suo strumento, dall’altro lato affonda nel suo patrimonio genetico di artista europeo e totale rivelandoci una tendenza pittorica nell’uso di suoni e timbri, molto vicina
alla ricerca compositiva dell’ultimo novecento, e una marcata vocazione alla melodia, una sorta di evoluto tardoromanticismo, e l’impatto é notevole, unico. Dotato di tecnica da grande concertista, Battaglia si colloca di diritto in quella ristretta cerchia di campioni della tastiera frutto della straordinaria tradizione italiana (pensate a Benedetti Michelangeli, a Pollini) e il suo tocco straordinariamente ricco di colori e sfumature é in grado di ricreare timbri che ricordano quei grandi e mistici dipinti di Mark Rothko. Musicista culturalmente onnivoro e dotato di inesauribile creatività, il pianista italiano sembra cercare, forte di una una sensibilità speciale per gli aspetti formali e compositivi dell’improvvisazione, la strada più complessa e gratificante della solo performance, rinunciando intelligentemente all’effettistica spettacolarità, e scegliendo, non a caso, un percorso rigoroso nella poetica e nei contenuti, una sorta di composizione in tempo reale senza barriere stilistiche e limitazioni dei linguaggi.
Jason Bivins, Department of Philosophy at North Carolina State University

 

Battaglia is a rare artist who plays with fearless freedom and meaningful precision.
A strong case can be made that the best European Jazz is coming out of Italy.
Thomas Conrad, Jazz Times

 

Battaglia is a rare pianist who falls into neither category. There are flashes of heroes Paul Bley and Keith Jarrett, Battaglia’s gift for lines that cohere to the point where they are melodic, but avoid the yokes of song structure and standard cadences, diffused by passages that evoke everything from early music to post-serialism.
Bill Shoemaker, Downbeat

 

Battaglia has both a superb touch and a finely judged and extremely potent rhytmic sense: he can swing wonderfully hard and well but will also phrase forms in a much less syncopated, or more European-classical manner. He is also unusually sensitive to the various textures of the chamber-music: make a very strong case for the current maturity of creative, strongly jazz-inflected but undeniably European music.
Michael Tucker, Jazz Journal International

 

Presentando Stefano Battaglia si presenta non soltanto un artista di prestigio a livello mondiale, ma soprattutto un musicista dalla forte originalità e dalla multiforme sensibilità artistica. Strumentista virtuoso e dalla formazione accademica, per gran parte della sua lunga (nonostante l’età) ed intensa carriera ha alternato l’attività di concertista classico a quella di jazzista, quella di insegnante (guadagnandosi la fama di guru) a quella di performer.
Oggi Stefano Battaglia, oltre ad essere uno dei più vibranti ed intensi pianisti del pianeta, é un improvvisatore a tutto campo ed un compositore colto e raffinato, forte di sfumature e influenze diverse, leader maturo e sideman creativo, e nella sua abituale dimensione del solo riesce con la massima libertà a ripercorrere ed a restituire con estrema profondità tutta la ricchezza ed il lirismo della sua esperienza musicale, senza negarsi quelle improvvise ma rigorose mutazioni che ne caratterizzano da sempre le scelte artistiche.
Jurgen Solothurnmann (DRS2), Il pianoforte nel mondo

 

Battaglia’s playing share an improvising aesthetic more rooted in a classical approach than the mainstream jazz tradition –no surprise given Battaglia as a classical performer too- explores tenebrous but heated territory, defines a subtle and peculiar kind of beauty.
John Kelman, Jazz views

 

Battaglia improvises as if exercising in classical form and line: the pianist’s strangely songful improvisations are unhurried, spacious, yet daring. Fascinating.
Richard Cook, BBC Music Magazine

 

Another formidable European keyboardist who reveals plenty of the graceful precision that made him a successfull classical concert recitalist, jazz roots in Bill Evans, Keith Jarrett and Paul Bley, and the openness that has often found him working with free-improvisers.
His music is yearningly romantic in an open-structured way, full of classical allegiances, melodical audacity, lustrous accumulations and overlays of chords, trickles of treble sound and spacey improvisations.
JF, The Guardian

 

Gli eccezionali risultati ottenuti negli ultimi anni da Stefano Battaglia sono il naturale concretizzarsi di un percorso che si è sviluppato attraverso più di vent’anni di rigorosa ricerca. Dotato di lucidità tecnica superiore, Battaglia ha realizzato in questi anni, grazie a coraggiose e precise scelte estetiche, un corpus musicale che risulta ormai, nel mondo della musica improvvisata e al di là di qualsiasi limite di territorio e linguaggio, fra i più intensi dell’ultimo decennio. L’introspezione e la profondità espressiva non privano la musica di Battaglia di comunicativa. Il nucleo generatore del suo linguaggio è strettamente collegato alla melodia, spesso associato ad altri parametri in un complesso gioco d’intarsi.
Battaglia può scivolare con plasticità e flessibiltà tra le varie stagioni della tradizione colta e jazzistica traendo da ciascuna, ciò che gli interessa maggiormente: il contrappunto, la vitalità ritmica del bop, le finezze armoniche tipiche della immaginaria “linea bianca” pianistica LennieTristano-Bill Evans-Paul Bley (per sua stessa ammissione tre grandi modelli per Battaglia), o ancora le ricerche armoniche e timbriche
del novecento delle avanguardie europee.
Ma sopra tutto, come si diceva, resta la melodia. E nel modo con cui essa è sviluppata si riconoscono da un lato l’originalità con cui Battaglia si relaziona al nucleo profondo della musica, attraverso lo stupore dell’invenzione e a prescindere dal materiale che utilizza per il proprio percorso (volutamente ampio ed eterogeneo), sempre in bilico tra grandi tradizioni e nuove musiche, vicino a quel discrime su cui si sta giocando l’identità e il futuro stesso del jazz.
Claudio Sessa, Musica Jazz

 

La dimensione estetica del pianista milanese è tutta perfettamente tradotta nelle sue opere di alto rilievo, nell’idea affascinante della composizione istantanea, di manifestazione e non di rappresentazione, di sintesi illuminante di stili e tradizioni. Una musica densa e severa, alla ricerca continua della bellezza attraverso un gesto controllato e mai liberatorio, un virtuosismo il cui eloquio descrive immaginari abissi attraverso il suono perfetto: un suono arcaico e magico, oscuro ed evocativo, ricco di mille risonanze.
Vincenzo Martorella, Jazz it

 

Never another Italian musician seemed so in line with the musical taste of Manfred Eicher, Ecm producer and patron.
Fedrico Scoppio, Frequency

 

Il fascino di luoghi archetipici è riflesso nella forza evocativa dei temi di Battaglia e nelle sue avvincenti esecuzioni. La musica del pianista rivela alta capacità di coinvolgimento e fascinazione: la sua tastiera crea climi sospesi, ricchi di tinte radiose e atmosfere rarefatte, delinendo paesaggi di alto lirismo, che si dilatano nello spazio. Il suo pregevole tocco da concertista e la nitida diteggiatura sono al servizio di una vena cantabile, che spazia da momenti romantici a situazioni danzanti venate di colori etnici.
Nell’ambito di queste scelte espressive il percorso musicale è intenso e variopinto. Bastano poche note di piano per evocare un mood di grande forza evocativa, in altri momenti contrapposto ad un solare clima iterativo, etnicamente caratterizzato, o ad un episodio di sapore crepuscolare, concludendosi in una sintesi d’ampio respiro.
Angelo Leonardi, All About Jazz

 

Battaglia’s inspiration is centuries old, but his music is timeless.
John Kelman, All About Jazz U.S.A.

 

The music output of classical-trained Italian pianist Stefano Battaglia is characterized by a connubial between modern jazz and contemporary classical music, with dense atmospheres, harmonic experimentation, complex patters, that might be not immediately entertaining but rewarding repeated listening. In other words a perfect match to the ECM musical canon. His previous works were more experimental and intellectual, this more lyrical, immediate, fresh, still preserving the complexity and sophistication of Battaglia musical ideas and approach. A mature work where entertainment and experimentation are beautifully balanced.
A. Zona, CD Audio Review

 

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